24 novembre 2023

Abbiamo tutti un blues da piangere

 


Ricordo che dal quaderno alzato lo sguardo lo allungai sui campi e sulle colline, di lato alla casa.
Il mare del giorno prima ancora bruciava e il sole invitava già a nuotarci.
Poi ogni parola riprese il posto suo, la penna la mano, lo sguardo il foglio.
"Immaginare è integrare, rendere sensibili concetti empirici e astratti. A rovesciare paradigmi l'infinito arriva prima e subito appresso quella siepe che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude, per esempio."
Ti amavo se avevi una sbavatura di quel rossetto che non mettevi mai, se bevendo il caffè amaro facevi una smorfia, quando correvi per sfuggire la sabbia bollente, il tuo ostinato rifiuto di fare il bagno col mare mosso. Ti amavo e non capivo perché tu, bellissima, ti considerassi mai tale. E le tue occhiaie dopo la terapia, e i nostri silenzi difficili. Questo immagino al ricordo di quei campi e quelle colline. Brucerei ancora di quel mare, nuoterei nel sole.

foto : : Elena

4 novembre 2023

Vibration (yeah)



Il mio nome lo scrivo sulla riva sinistra del fiume
libri e quaderni, la penna e un coltello arrugginito
(un Opinel svizzero, je l'aurais dit une fois)
al tramonto tra i palazzi è lingue di fuoco
serpeggiano, tagliano strade
ai muri di cinta riservo parole in nero
e tutto s'infrange sullo scoglio che sono, ormai
onde e schiuma sui capelli
non li taglio da un pezzo, ho il petto largo
e il fiato giusto per non smettere di urlare.
La notte è già nelle mie mani
ombre che cadono dagli alberi disegnano danze sulle strade.
Le guardo e per un istante
(juste un coup d'oeil)
ogni dolore si confonde nell'asfalto.
Per un attimo mi persuado che tra le mie dita la notte di Roma riuscirà a dormire. Stavolta, almeno.

12 ottobre 2023

luglio, agosto, ottobre nero (settembre s'è perso e non sa tornare)





Mi rimani tra gli appunti di una poesia mai scritta 
nessuna rima
nessun senso a leggersi una volta sola
Solo qualcosa che risuona e vibra ancora.
Rimani.
(lascia la rabbia
lascia il dolore)

27 settembre 2023

disOriente



Quiete madre, io l'orfano

arriva odore di fango e ancora la pioggia non scende

ho il petto in fiamme, le tue labbra chiuse.

Non si spiega l'amore né l'amore può spiegare altro se non se stesso quando non c'è più.

La pioggia scenderà e frantumerò ogni domanda per avere pozze di risposte

sporche del fango che quel fuoco asciugherà

le stesse lette sulle tue labbra il giorno che morì mia madre. Inquieto.

Per sempre.

30 maggio 2023

Diapositive


 

"Mentre legge respira regolare, niente sussulti, nessun sospiro. Alza gli occhi dalla pagina, guarda verso l'ingresso, mi vede e solleva appena la mano per farsi notare. Talmente bella che è un gesto inutile e ne è così inconsapevole."

9 dicembre 2022

Un racconto di Natale


Qualcuno ricorderà quello di Auggie Wren in Smoke, scritto da Paul Auster e raccontato da Harvey Keitel con un William Hurt a dir poco commovente ad ascoltarlo. 

"Le cose più preziose sono più leggere dell'aria." 

Come il fumo delle sigarette, quelle che ho smesso da un bel po'. O come i ricordi.

Quelli non smettono, si trasformano e si mescolano. 

Vedemmo il film appena uscito, appena sposati. Le era piaciuta tanto l'idea di una foto al giorno, sempre alla stessa ora, dallo stesso punto inquadrando sempre il medesimo incrocio. Cambiava la luce del mattino in dipendenza della stagione o delle nuvole. Cambiavano le persone che attraversavano a piedi restando intrappolati nell'impressione della pellicola. 

A volte ho l'impressione di essere intrappolato in un gioco simile, attraversare una strada, guardare sempre gli stessi volti, fermarmi un attimo sempre negli stessi occhi, poi ricominciare. Cambiano le stagioni, corrono le nuvole, Natale si avvicina e io un racconto nuovo non ce l'ho. Chissà se mai.

Oggi ho fatto l'albero ed è la prima volta che decido di farlo. Da solo. 

Naturalmente è uno schifo.

Non l'albero. No. 

"Folle è il mare per non poter morire con una sola onda"

Chiedo alla luce, mi risponde l'ombra

un viaggio che non è discesa agli inferi né ascensione

Giro e giro, di estasi e vertigine 

le persone difficili non mi spaventano e non le considero la misura di quanto mi piaccia vivere.

Così dal tramestio continuo che ho nella testa cerco gli occhi giusti da incrociare, anche solo per un attimo. Il viso giusto da ricomporre nella mente. I suoni e le parole di un racconto nuovo.

Che parli di nuvole, di un cane che dopo aver abbaiato alla luna mi si acquieti accanto

Un racconto che sia tutta luna piena meno un po', quella fuggita via per il cane o nascosta dalle nuvole non importa.

D'istinto o consapevolezza, magari non voluta, evoluta o risolta nella parola, più di campo che non di pancia & cuore, fiore, amore, languore. Racconto da cantare, masticare, poi sputarlo via lontano.

Un racconto nuovo. Anche se è quasi un'altra volta Natale.

30 gennaio 2022

Dopo la pioggia, l'aria


La pioggia profuma la terra asciutta, anche se caduta comunque evoca cambiamento e rigenerazione.
Petricore, si chiama il fenomeno odoroso.
Piango ogni giorno, da mesi ormai. A volte anche più volte al giorno ed è impossibile trattenermi, posso solo nascondermi dietro un angolo o sotto il cappuccio della felpa. Difficile però che succeda quando sto con altre persone. Agli altri riservo le parole che germogliano, dopo. Le riordino, spesso in maniera poco comprensibile a una prima lettura, in questa sorta di giardino che è il blog.
la penna una vanga. Fatico, sudo e piango. Che non si abbia a distinguere tra lacrime e stilla. Entrambe cadono giù, fino a bagnare il cuore. Respiro, continuo a scrivere e mi profumano l'aria intorno.

on air/ husker Du : : I apologize

art : : xophje